martedì 25 novembre 2014

A MODO TUO

Succede che quando la vivi, la vita, non ti accorgi bene di quello che succede e i fatti ti passano attraverso come se fossi fatto di vento, come se la fatica neppure ti sfiorasse e gli impegni semplicementi ci fossero e andassero prima affrontati e poi superati, senza sforzo apparente..
Poi capita che gli anni passino e ti venga la voglia, aiutata dal notevole numero degli anni trascorsi, di voltarti indietro e chiederti come tu abbia potuto fare a districarti tra i bimbi piccoli, un marito e un lavoro, roba che se uno ci pensasse prima di iniziare, neanche ci proverebbe a farlo che tanto non ci potresti riuscire e invece ci se la fa, eccome se ci se la fa.. Perchè nella vita a me è capitato che le cose migliori siano state quelle inaspettate, che quelle venute meglio e con successo, fossero quelle non programmate e vissute con superficialità, spensieratezza ed improvvisazione, che spesso accompagnno la fortuna e le scelte più azzardate e azzeccate, dettate dall' istinto e dalla pancia.
Se mi giro, vedo mio marito ed io giovanissimi con um bimbo da crescere, quando anche noi dovevamo ancora farlo, con un figlio al quale dovere insegnare cose che ancora non avevamo imparato, così siamo cresciuti insieme prima noi tre e poi noi quattro, imparando l'uno dall'altro, perchè anche i figli insegnano e non è retorica.
La casa piena di biberon, tutine, giochi e libri, libri che hanno fatto e fanno da sottofondo a tutte le mie giornate, talmente tanti che certi  li ho dovuti regalare, alcuni al carcere della città vicina, altri agli orfanotrofi, ma mi dispiace separarmi da loro, molto più che dagli abiti, perchè ognuno custodisce nelle proprie pagine un ricordo ed è legato a momenti e ad odori che si rifanno vivi mentre riprendo il libro tra le mani, così continuo a riempirmi casa e garagi. Tutto questo amore per i libri e per la scrittura l'ho tramandato ai miei figli, soprattutto al primo che ne ha fatto motivo, prima di studio e poi di lavoro, riempendomi di tantissimo orgoglio, a testimonianza che meno si pensa e più si agisce e meglio è.
 Tutto questa nostalgia perchè?
Perchè novembre con la sua aria lattiginosa e bagnata ti regala tempo per pensare, perchè anche la più "piccola" di casa è andata a studiare fuori città e i pomeriggi piovosi e grigi non sono una cosa buona e giusta, perchè novembre, diciamocelo, sarà pure il mese in cui sono nata, ma in quanto a cupezza ed avarizia di luce non lo batte nessuno e meno male che tra il lavoro, le feste natalizie che si avvicinano e ci porteranno dritti dritti a metà gennaio e san skype il tempo e lo spazio si restringono.

Ma poi inciampi per caso in questa canzone e devi ricominciare tutto da capo

A modo tuo





2 commenti:

  1. La canzone è molto bella ,ma anche leggere quello che scrivi e come lo scrivi lo è.... Patrizia

    RispondiElimina