mercoledì 9 ottobre 2013

ALTRI TEMPI




Ho lavato la tenda del bagno.
Ok, questo di per sè non ha niente di eclatante, ma ho appoggiato gli occhi su un vecchio ricamo e, come i fotogrammi di un vecchio film, mi sono passate nella mente le immagini della mia storia. Mi sono rivista piccola in braccio a mia nonna quando la costringevo ad accompagnarmi al cancello di casa, perchè volevo rimanere a dormire da lei, ricordo i grandi e lunghi pranzi, dove venivano invitatati tutti, perchè allora anche i cugini di secondo grado erano parenti stretti e gli amici degli amici, amici tuoi. Mi ricordo le giornate trascorse a giocare con i pentolini, fuori, in giardino all'aria aperta con le amiche e le mie cugine. Ho ancora nelle narici il profumo del sugo di mia nonna e sul palato il suo aroma. I miei arrivi tardi da scuola, i compiti sbrigati in fretta, perchè poi si doveva uscire a giocare o per andare a fare passeggiate. L'aria ci dava un colorito sano, le guance rosse e i capelli arruffati dalle corse in bici o sui pattini, completavano il qualdro di ragazza d'altri tempi.

Ma beati noi,  ragazzi di quel periodo, abbiamo avuto tanta di quella fortuna ad essere l'ultimo baluardo della saggezza dei vecchi, il ponte che ha unito l'epoca della nascita del televisore a colori a quella dei libri letti sull' iPad. Solo noi possiamo fare paragoni consapevoli e, senza alcun dubbio, non scelgo quest' era. Dove si ha paura di tutto, di malattie sconosciute, perchè ormai per le conosciute abbiamo vaccini, anche per l'influenza, dove il colorito dei nostri figli tende al giallognolo, a furia di stare davanti al computer o di essere trascinati a forza da una palestra all'altra  e poi ad una qualche lezione di una qualche lingua straniera, perchè ora il bambino deve sapere fare tutto e meglio di tutti gli altri altrimenti si cercano colpe e si cambiano scuole e si criticano insegnanti. Non hanno margine d'errore i bambini di oggi, appena nati si incomincia con la gara dei vestiti, possibilmente firmati, che li accompagnerà per tutta l'adolescenza, creando adulti superficiali, per i quali l'importante sarà solo apparire e poi si passa attraverso la fase critica dell'adolescenza, che mai è stata critica come in questo momento e basta ascoltare un telegiornale per rendersene conto, per la non omologazione alla massa, oggi si muore.
 Ci sono bimbi che sanno due lingue e suonano perfettamente uno strumento, ma che non conoscono l'estrema importanza dell'acqua, perchè la lasciano scorrere alla fontana per delle ore, giocandoci a riempire i pallocini, con le loro mamme che li guardano divertite, ma va bene così, perchè oggi, più sei maleducato, meglio è. Se prendi una nota a scuola perchè chiacchieri, la mamma lo racconta orgogliosa, se vieni ripreso dagli insegnanti, perchè sei maleducato o tratti male un compagno,  il giorno dopo il genitore di turno andrà a lamentarsi a scuola, perchè il figlio è stato ripreso. E pensare che i bambini di adesso saranno i padroni del mondo di domani, che spreco. Eppure bimbi di per sè sono una forza della natura, limpidi, intelligenti, con voglia di vivere e respirare aria pulita e la stragrande maggiornaza dei genitori li rinchiude giorni intere in aule e palestre, insegna loro ad essere furbi a discapito degli altri e il contatto con la natura ce l' hanno solo sui libri, se trovano uno dei dieci maestri che li accoglie fin dai sei anni, compiacente, perchè il programma corre, non aspetta nessuno, e di sicuro non comprende l' insegnamento ad amare e a rispettare la natura.

Il tutto posando lo sguardo su un vecchio pizzo ricamato da mia nonna, con me appollaiata sul bracciolo marrone della poltrona che sgranocchiavo mondine, con a portata di mano un vecchio (già allora) e spessissimo libro di favole di principi e principesse ( i robot e gli zombi dovevano ancora nascere) di mia cugina grande, e, solo a scrivere queste cose, mi commuovo,  perchè sono una sentimentale del cavolo io, perchè mia nonna paterna è stata la mia nonna del cuore, perchè a volte ancora le parlo, perchè era moderna già 40 anni fa, perchè a volte sento dei genitori sparare delle perle e sorrido al pensiero di quello che avrebbe detto lei e ce l'ho davanti agli occhi, con il suo viso pieno zeppo di rughe, gli occhi celesti, chiari, vivaci e intelligenti e me la immagino qui, seduta vicino a me che mi guarda battere sulla tastiera e scrolla la testa, dicendomi : "Ma cos te fe? Te se' finì a battee su de' tasti? Pianta tutto e sorta!" ( Ma cosa fai? Stai battendo su dei tasti? Molla tutto ed esci!)
Ok nonna, farò così.

2 commenti:

  1. Scrivi troppo di rado,ti leggerei per delle ore! e mi hai fatto commuovere Patrizia

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    1. Grazie, sei davvero gentile! MI fa piacere, piacerti ;))

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