giovedì 31 gennaio 2013

LA DURA VITA DELLA MAMMA CHE LAVORA

Da piccola sognavo una famiglia: marito, un paio di figli, io che tornavo a casa dal lavoro, preparavo la cena chiacchierando della giornata, ascoltavo i racconti degli altri, aiutavo a fare i compiti, si rideva tutti insieme intorno al tavolo, si guardava un bel film....il fatto è che quando tutto questo si trasforma da sogno in realtà, perde parecchio del suo fascino, perchè? Perchè la povera donna si stanca. Lavorare fuori casa è duro, gli impegni sono doppi, quando va bene, le ferie o il giorno libero diventano praticamente giornate per fare quello che non si riesce a fare negli altri giorni: mettere in ordine, mandarsi avanti pranzi e cene future, essere in pari con i panni da lavare e le pile da stirare, a stento si riesce a trovare un pò di tempo per sè e, quando ci se la fa, spesso si accantona dell'altro che già si sa, prima o poi, tornerà davanti peggio di come te lo ricordavi. Nessuno obbliga a lavorare, certo, ma sarà che uno stipendio in più fa comodo, che stare in mezzo a giovani e a colleghi è cosa buona e giusta, che un esempio di mamma che lavora vale più di cento parole come insegnamento ai propri figli, sarà che l'autonomia è indispensabile, sarà per uno o per mille motivi che lavorare per una donna è una fortuna e una disgrazia, un piacere e una dannazione. Le mattinate libere, perchè i figli sono a scuola o all' asilo vengono dimenticate come perfette estranee a malapena intraviste qualche rara volta, si è sempre di corsa, stravolte ed elettriche, ma forse il gioco vale la candela, o forse no?  In questo periodo, poi, forse perchè sono uscite le materie e l'esame si avvicina, o perchè la primavera è alle porte e la stanchezza si fa sentire più del solito, i ragazzi sono irritabili, nervosi e stanchi, così mi ritrovo a sussurrarmi e più di qualche volta al giorno " Devi stare molto calma, aspetta prima di rispondere, conta fino a dieci che poi ti penti" . Il cantante Neffa che non mi è mai particolarmente piaciuto e vive benissimo lo stesso, deve avere pensato alle donne che lavorano fuori casa quando ha scritto questa canzone, perchè stamattina, mentre l'ascoltavo in macchina, me la sono dedicata con tutto il cuore e allo stesso modo la dedico a tutte quelle donne stravolte e di corsa , con figli, titolari e uffici ( ma anche no) che si troveranno a passare di qui...

Devi stare molto calma

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