La realtà è che ho la casa che ha perso il suo perchè, i figli che si alzano a mezzogiorno, pranzo, cena, lavastoviglie rotta, parenti venuti da lontano che ci vengono a trovare, poi noi che andiamo a trovare loro, l'amica che è il primo Natale che trascorre da separata ed è in crisi, mia figlia che sta allungando di mezz'ora in mezz'ora il rientro dell' ultimo dell'anno e siamo arrivati alle due e mezza, con suo padre che mi minaccia con lo sguardo - Noi alle undici saremo già davanti alla casa della festa, festino, orgia, Diosolosacosacuccederàlàdentro -.
Per fortuna esco, prendo aria, respiro, passeggio, cerco di dimenticarmi dei pavimenti che ormai si appiccicano sotto i piedi, della figlia che vorrebbe rientrare alle cinque del mattino, del figlio che una sera va a giocare a calcetto, una sera fa una partitella di basket, un'altra tira due calci ad una palla e mi doppia con le borse, non riesco a finirne una che lui arriva con un'altra da lavare e poi c'è lui: il marito, sballottato dagli eventi e bombardato dalle richieste della prole, ma resiste, anche se l'astinenza dal calcio guardato incomincia a farsi sentire.
Ma le feste sono anche ( soprattutto ) questo: caos...e sarà pure bello, felice, esaltante, divertente, ma quando finiscono? ;))
Certo che vedere il paese vestito a festa un pò principessa da favola mi fa sentire, anche con stracci e pentole in mano...così...tanto per sognare un pò....
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